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"Poesia. Amore viscerale espresso nell'età dell'innocenza. Recitata, declamata tra i banchi di scuola. Sulle mani, solchi musicali, consumati a quattro anni con corde di chitarra rosso fuoco prometeico. Percezione della bellezza. Ascoltare, ascoltarsi. Suoni e assonanze, rime dell'infanzia. Appoggiare la parola. I modi alternati. Sentir nascere in sé il desiderio, la voglia, l'iniziazione all'estetica, al senso etico del mondo. Nessuna morale, atto primigenio ancestrale, espressione del racconto, dell'affabulazione, del godere la creazione universale. Cielo e terra fusi. Non è dato conoscere per chi o per cosa. Presenza ed esistenza, estatica la vita scorre piena e assume densità consistente. Maturità precoce si potrebbe dire, ma non senza lo svantaggio dell'inseguimento. Col fiato addosso non conviene girarsi a guardare. Si rischia il panta rei. Liquefa il mondo sin dagli albori. Incandescente l'attesa a raffreddarsi. Si svuotano gli spazi. Si cercano adattamenti, complementi, supplementi. Sommatorie d'angoli. Geometrie degli asintoti. Polifonie. Sintonie. Sinfonie. Tutto risuona. Da soli non si va da nessuna parte. Questo è certo. La certezza racchiude l'intera probabilità. La probabilità è indeterminazione. Coesistenza di opposti e intermediazione." (Dall'Introduzione dell'autore)